Cambiare? Si può!

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Capita molto spesso che arrivi qualcuno da me per imparare ma a quanto pare… è già “ imparato!”

Tante volte la frase di presentazione alla prima lezione è: “Mi chiamo Gigio/a e sono stonato/a”.

A volte anche peggio: “non sono capace di fare niente, non imparo nulla e ho gravi problemi ritmici, sono pigro, ho sei figli a cui badare, ho il reflusso gastroesofageo, fumo, insegno quindi non ho voce, inoltre sono dislessico, discalculico, disgrafico, disortografico, ansioso, stressato, traumatizzato, odio l’inglese e non lo capisco, ho un’unghia incarnita e soprattutto sono venuto qui solo per divertirmi, QUINDI non mi fare lavorare troppo seriamente perché io proprio non ci riuscirò mai”.

Qualcun altro è affetto dalla ormai nota sindrome de La Suora (trovi l’articolo qui: https://www.demetrafogazza.com/2020/10/21/introduzione).

Infine la bomba: “io qui pago, quindi decido io cosa mi devi insegnare e come, ed è ovvio che mi dedicherai tutte le tue attenzioni e la tua energia, anche verso la mia unghia incarnita!”

Decisamente l’affermazione più frustrante di tutte!

Sarebbe falso negare che, davanti a queste prospettive, le riflessioni di un insegnante di canto saranno, a scelta:

A: Qual è la via di fuga più vicina?

B: Bene, ora gli/le rispondo così: “Mi spiace, sei nel posto sbagliato, qui facciamo lezioni di canto, se non ne sei in grado… quella è la porta”

C: Voglio un aumento!!!

Eppure nella realtà rispondiamo in tutt’altro modo: incoraggiamo il nostro allievo, gli spieghiamo che quelle sono solo convinzioni e che ha in mano tutti gli strumenti per cambiare la sua situazione canora attuale, qualunque essa sia.

A volte bisogna lottare per un po’ perché l’allievo vuole avere ragione sul fatto di “fare schifo”.

Ovviamente mi sto riferendo al mondo degli studenti di canto non professionisti, a chi invece intraprende gli studi con intenzioni professionali, o chi già canta e viene a fare spartito e tecnica dedicherò degli articoli a parte.

Ma torniamo alla situazione descritta sopra.

La cosa migliore per imparare rapidamente è abbandonarsi al momento presente e mettere da parte qualunque forma di convinzione, di pregiudizio, di credenza limitante. Se stai andando a imparare da qualcuno, si suppone tu sia conscio/a di non avere ancora le competenze necessarie per formulare dei giudizi sulle tue capacità in quel campo.

Fiducia e Umiltà

Ecco di cosa ti devi armare quando inizi un percorso di studi volto alla tua crescita artistica.

Per umiltà ovviamente intendo il vuoto in mente, l’apertura totale, non certo la convinzione di non essere capace di fare qualcosa!

Ma allora è possibile cambiare?

Certamente! Fin dall’antichità, la saggezza dei maestri da ogni parte del mondo ci insegna che la tenacia, la perseveranza, la costanza e la passione sono i veri ingredienti per la costruzione, lenta ma inesorabile, di un grande guerriero/atleta/musicista/cantante.

Bisogna avere talento, vero?

Dedicherò al talento altri articoli, perché vorrei spiegare il concetto in termini scientifici e non fantascientifici. Innanzitutto bisognerà capire se esiste e che cos’è.

Il segreto della passione

Per passione intendo quell’impulso inconsapevole che ci porta ad alzarci tutte le mattine con un solo pensiero in testa.

E’ la somma tra motivazione e resistenza al dolore e alla noia

E’ ciò che si tramuta in autodisciplina

E’ ciò che ci dà uno scopo

E’ infine la nostra vera virtù.

Quando nessuno ci costringe ma ci alziamo all’alba per avere il tempo coltivare il nostro corpo (che per i cantanti vuol dire il proprio strumento), quando spendiamo tutti i nostri soldi (anche se non ne abbiamo) in lezioni, corsi, concorsi, libri, strumenti musicali, palestra e personal trainer, prodotti per avere i capelli bellissimi perché in teatro è importante (Oops! Riferimento autobiografico?). Quando l’aspetto nutrizionale è fondamentale, quando non fumi e fuggi via dai fumatori, non bevi alcol, non ti esponi alla corrente, stai alla larga dalla gente per non beccare un’influenza (questo da sempre, non ci voleva il Covid-19 per convincerci) e tieni sempre a portata di mano un igrometro….

O sei un calciatore o sei un cantante!

E ancora… la costanza nello studio, nell’allenamento quotidiano, nella persistente preparazione atletica, anche quando il corpo ti chiede “pietà!”, anche quando è tremendamente noioso, fa troppo caldo, fa troppo freddo… anche quando ti ammazzi di studio per essere all’altezza di fare quel concerto o cantare quel ruolo e poi, quando finalmente sei pronto… chiamano un altro!

Eppure non molli, insisti, e non ti importa quante volte cadi, e non ti importa di cosa dicono gli altri.

Ecco, queste sono le componenti essenziali per iniziare un percorso e sperare di avere dei risultati.

No, non basta pagare un trainer

Se paghi un allenatore in palestra e poi non ti comporti con disciplina a tavola certo non sarà colpa dell’allenatore se non vedi risultati.

Lo stesso vale per lo studio dello strumento, puoi pagare quanto vuoi, ma senza il giusto mindset non andrai molto lontano.

Quindi cosa si risponde agli “allievi problematici” quando non credono di essere in grado di cantare?

Tutto può essere migliorato, intonazione, ritmo, suono, presenza scenica, a nessuno è precluso niente, chiunque davvero può farcela.

Ma…… bisogna prima assumere su di sé la responsabilità del cambiamento, decidere di volere quella cosa al punto che l’autodisciplina crescerà in noi spontanea come il muschio nel fantastico sottobosco alpino.